Data:
1 Luglio 2017

Ingegneri, boom di assunzioni nel 2016 : mai, dopo l’inizio della crisi, le assunzioni sono andate così bene.
Ancora in crisi il settore dell’ingegneria civile.

Sembra che il mercato degli ingegneri si sia ripreso, come indicano i numeri resi noti dal CNI durante il 62° Congresso Nazionale, dove viene affrontato il tema della certificazione delle competenze e delle lauree professionalizzanti. Nel 2016 le assunzioni da parte di imprese private hanno raggiunto il massimo degli ultimi sedici anni arrivando a quota 26540, grazie ai settori dell’ingegneria elettronica e dell’informazione.
Il numero dei laureati assorbiti dal mercato ha dunque registrato valori importanti, se confrontato con gli anni precedenti: nel 2015 eravamo poco sopra quota 23mila e nel 2014 sotto le 18mila unità (15mila assunzioni nel 2012). L’incremento con il 2015 è stato di 13,5% punti e nel giro degli ultimi cinque anni di oltre il 48%. Solo nel 2008, ultimo anno con andamento simile, si superò quota 26mila (26220).
Analizzando le specializzazioni più richieste, emerge che il 44,4% delle assunzioni (11790) viene dal comparto elettronico-informatico (la specializzazione più attrattiva), il 26,7% (7090) è assorbito invece nel settore industriale, e 5610 unità (21,1%) riguardano l’ingegneria gestionale e dell’automazione.
Soffre ancora molto il settore dell’ingegneria civile e ambientale: solo 2050 gli assunti (l’unica specializzazione che ha segnato un calo). E ciò si riflette sugli Ordini, dal momento che gli ingegneri civili sono gli unici per i quali l’accesso agli elenchi è necessario per poter esercitare l’attività lavorativa professionale.
I dati analizzati dal CNI evidenziano dunque la conseguenza che molti professionisti non hanno più bisogno dell’iscrizione all’Albo. La tendenza indica che il 35% dei ragazzi che saranno ingegneri tra dieci anni faranno un lavoro che oggi non esiste.
Inoltre negli ultimi anni vi è la tendenza a sostenere l’Esame di Stato (circa due laureati su tre non sostengono l’esame abilitante) senza poi iscriversi: tra tutti i potenziali nuovi ingegneri quattro laureati su cinque non si iscrivono all’Albo professionale.
Per il futuro dovrà essere rivisto il ruolo degli Ordini, affinché diventino capaci di più attrattività per i giovani e forniscano più servizi agli iscritti.

Notizia tratta dall’articolo di Giuseppe Latour su il Sole 24 Ore del 29.06.2017

 

Allegato: Sole24Ore_assunti2016.pdf