Sono gli informatici i più ricercati, assieme a formatori e ingegneri

Data:
21 Agosto 2017

Sono gli informatici i più ricercati, assieme a formatori e ingegneri

Le “primule rosse” sono gli informatici, assieme ai formatori e agli ingegneri. Anche se la disoccupazione giovanile resta oltre i livelli di guardia (35,4% a giugno), ci sono profili che le imprese faticano a selezionare, con il rischio di posti di lavoro destinati a rimanere vuoti.
A segnalarlo è il sistema informativo Excelsior di Unioncamere, il quale evidenzia che su 339mila giovani che le aziende puntano a inserire nel periodo luglio-settembre, il 23% è considerato difficile da rintracciare sul mercato. Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (difficili da trovare nell’88% dei casi9, ma anche progettisti e ingegneri (59%) e formatori-insegnanti (66%): sono queste le prime tre professioni più difficili da trovare tra gli under 30.
Se si sposta il focus sui titoli di studio, risulta che le imprese faranno fatica a coprire oltre un terzo dei posti per cui viene richiesta la laurea, prima di tutto per mancanza di candidature (418% dei casi), ma anche per inadeguatezza dell’indirizzo di studio (15%).
A rischio il buon esito nella ricerca di laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (59%) e ingegneria industriale (50%).
Meno ardua la caccia ai diplomati (introvabili nel 19% dei casi), dove si registrano profili tecnici rari come i diplomati in costruzioni, ambiente e territorio (34%), meccanica (29,6%), e in elettrotecnica/elettronica (30,6%).
L’esperienza è spesso decisiva per la ricerca del candidato giusto, e afare la differenza sono anche le competenze maturate: a 4 laureati su 5 è richiesto l’utilizzo di tecnologie e strumenti internet e a uno su due l’abilità ad applicare soluzioni innovative e creative.

Notizia tratta dall’articolo di Francesca Barbieri su il Sole 24 Ore del 21.08.2017

 

Allegato: Lauree mancanti.pdf